La questione dei piani ferie 2015 sta assumendo contorni preoccupanti con profili, a nostro avviso, al limite della violazione di quanto disposto dal Contratto nazionale vigente.
Riepiloghiamo i fatti:
– il 20 febbraio viene pubblicata la circolare che “ordina” ai colleghi di predisporre i piani ferie entro il 27 febbraio (solo 5 giorni lavorativi di tempo!). Tale circolare per altro imponeva “vincoli” non proprio coerenti con quanto disposto dal Contratto nazionale di Lavoro sui quali le Organizzazioni Sindacali Aziendali presero una ferma posizione.
– Marzo 2015: scoppia la “bomba” aumento di capitale.
– 26 marzo 2015: la Direzione del Personale con EMS 73 elimina i vincoli di fruizione ferie disposti con la lettera circolare di cui sopra e, di fatto, congela le ferie per i mesi di giungo e luglio.
– Nella stessa giornata le Organizzazioni Sindacali aziendali inviano una lettera alla Direzione del Personale con la quale chiedono l’immediata approvazione dei piani ferie affinché i colleghi possano serenamente pianificare i meritati giorni di riposo.
– A tale lettera la Direzione non si degna nemmeno di una risposta ufficiale, risposta che arriva nel mese di aprile quando le Organizzazioni Sindacali incontrano il Direttore generale per le questioni legate all’aumento di capitale ed all’operazione “Pitagora”. La risposta del Dott. Demartini (da grande diplomatico ed esperto nelle relazioni industriali qual’è!) suonò più o meno così: “se non c’è il lavoro non ci sono nemmeno le ferie!” (tradotto: diamoci da fare e poche balle!). Risposta che troveremo presto annoverata nel manuale del “perfetto Direttore Generale di banca”.
– Nei giorni scorsi le Organizzazioni Sindacali Aziendali hanno richiesto alla Direzione del personale un incontro urgente con oggetto proprio l’autorizzazione dei piani ferie. In tale incontro (se si degneranno di concedercelo) si richiederà l’immediata validazione dei piani ferie così come presentati dai colleghi onde poi gestire le eventuali particolarità.
Come potete notare la situazione se non avesse risvolti gravi ed influenze negative sulla vita di molti colleghi sarebbe degna solo di una scalcinata sceneggiatura di un filmetto comico di quart’ ordine!
Ed è proprio per questo motivo che, come accennato prima, la Fisac Cgil sta seriamente valutando i termini per un’azione in sede ABI per violazione contrattuale.
Infatti ricordiamo che il testo del CCNL dispone che i piani ferie devono essere concordati con l’azienda e tempestivamente comunicati al lavoratore. Possiamo tranquillamente affermare che essere giunti alla fine di Maggio senza un piano ferie approvato è ben al di là del senso etimologico, seppur considerato nella sua elasticità”, del termine “tempestivo”!!!
La situazione oltre a creare notevoli e legittimi disagi a tanti colleghi, rischia di nuocere anche all’organizzazione aziendale visti i cumuli di ferie che, gioco forza, dovranno essere poi smaltiti da agosto a dicembre!
Non solo! L’intera vicenda è plasticamente emblematica di come ,negli ultimi anni, la Direzione C.r. Asti viva il rapporto con i propri collaboratori, visti non come una risorsa essenziale per gli ottimi risultati economici ottenuti, ma bensì come un qualsiasi “strumento” al servizio esclusivo delle esigenze aziendali!
Ne terremo conto ed ovviamente vi informeremo sull’evolversi della situazione.
Asti, 23/05/2015
FISAC CGIL C.R. ASTI