Siamo una grande Banca. Anzi siamo ormai un Gruppo Bancario. Bilanci “ricchi”, indici di solidità patrimoniale da far invidia ai più grossi “giganti” del comparto bancario domestico, azionisti soddisfatti.
Come dipendenti non possiamo che essere fieri e orgogliosi di aver contribuito a creare una delle realtà imprenditoriali più importanti dell’astigiano e non solo. Ma a volte le apparenze possono ingannare e dietro risultati strabilianti possono nascondersi situazioni non sempre entusiasmanti.
Per questo è utile fare un po’ di storia, aiuta sempre a capire chi siamo ma, soprattutto, a meglio comprendere dove si sta andando.
Ripercorriamone le tappe più importanti e relativamente recenti:
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Fine anni 90, inizia l’avventura fuori dal piccolo e conosciuto territorio astigiano: aumento vertiginoso del numero di filiali con annesso sviluppo di clientela e business. Da piccola banca di provincia, la C.R.Asti diventa un Istituto bancario interregionale.
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2013: il “botto”. Si coglie al volo la “svendita” di Biver Banca da parte di MPS per acquisirne il controllo. Non proprio un gioco da ragazzi dal punto di vista organizzativo ma ce la caviamo più che dignitosamente.
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Adesso acquisizione di Pitagora.
E tra una cosa e l’altra due aumenti di capitale…
Fantastico! Non si potrebbe chiedere di più…
Ma per raggiungere tutti questi traguardi la nostra dirigenza ha avuto bisogno di “truppe” ben organizzate e con il morale alto!
E già, ci sono anche i dipendenti in tutto questo sfavillio di risultati!!!!
Come stanno le “truppe”?
Come stanno le centinaia di colleghi che con il loro duro lavoro hanno realizzato questo “miracolo astigiano”?
Purtroppo non stanno bene!
Le pressioni commerciali stanno diventando sempre più invasive, pressanti e scostanti. I carichi di lavoro somigliano sempre più a zavorre pesantissime da sostenere. Gli “ordini” dei vari capetti sempre più perentori e maleducati!
La cronica mancanza di organizzazione e di personale stanno moltiplicando le file di attesa agli sportelli, le ore di lavoro straordinario non segnalate, le pratiche inevase negli armadi e l’insoddisfazione dei clienti.
Le esigenze personali dei colleghi sono sempre meno ascoltate ed assecondate, i trasferimenti diventano “selvaggi”e le “maternità” ed i part-time un peso.
Su tutto una cupa sensazione di paura e di rassegnazione che non è mai appartenuta al DNA dei dipendenti di “mamma Cassa”.
In tutto questo “qualcuno” (diventa sempre più difficile considerarle Organizzazioni Sindacali!) si chiede il perché, come Fisac Cgil, non firmiamo l’accordo per ottenere 190 mila euro per la formazione aziendale (per altro soldi di tutti, lavoratori compresi!).
Ricordiamo a questo “qualcuno” che fare sindacato non significa essere chiamati dall’azienda e rispondere sempre “signorsìssignore”. Fare sindacato significa rappresentare le istanze di tutte le lavoratrici e i lavoratori, anche:
- di quelle si vedono negate il part-time (pur avendo in azienda una percentuale di molto al di sotto della media nazionale);
- di quelle che al rientro della maternità non viene loro permesso di rientrare nella filiale di appartenenza ma spedite distanti per rendere loro difficile conciliare i tempi di vita con i tempi di lavoro;
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di quelle/i a cui vengono riconosciuti meno di km di quelli che si percorrono;
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di quelli/e che sono costretti dai carichi di lavori e dalla cattiva organizzazione a far diventare ordinario lo straordinario;
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di quelli/e che sopportano crescenti pressioni commerciali sulle campagne di vendita;
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di quelli a cui vengono spostate le ferie per incapacità nella gestione del personale.
Beh verrebbe da rispondere in un solo modo: prima di chiamare al tavolo le Organizzazioni Sindacali solo esclusivamente per mendicare soldi per la formazione, inizino a volersi confrontare sui problemi veri dei colleghi! Altrimenti è troppo comodo!
Una volta risolti quelli saremmo ben lieti di parlare di formazione finanziata.
Questo è ciò che avviene in C.R.Asti. Sappiamo che in Biverbanca esistono migliori condizioni su diversi aspetti, sia normativi che economici (tasso sui mutui dipendenti compresi!), nonché migliori relazioni sindacali. Evidentemente lì la nostra rappresentanza aziendale non aveva motivo di lamentarsi.
La Fisac sta sempre sul merito sia in C.R.Asti che in Biver!
FISAC CGIL C.R.ASTI