Riportiamo qui di seguito lo stralcio di un interessante articolo apparso su “HUFFINGTON POST” del 19/10/2015.
Il tema della “collaborazione” tra lavoratori all’interno dell’impresa è la vera sfida per quelle aziende che vogliono guardare al futuro ed alla produttività di qualità.
Nel nostro settore sono ancora poche le imprese che hanno realmente a cuore il tema del benessere emotivo tra i propri collaboratori. Anzi, la spinta alla competizione è portata ai limiti della sostenibilità e ciò comporta conseguenze altamente negative tra le quali demotivazione ed isolamento.
Perché l’amicizia sul posto di lavoro è diventata un’ossessione per le imprese?
Gli esperti di risorse umane e d’intelligenza emozionale del 21° secolo sono d’accordo sul fatto che un ambiente di lavoro cordiale e amichevole permetta ai lavoratori di lavorare di più e meglio.
Negli uffici dove i colleghi riescono ad instaurare delle relazioni di amicizia l’ambiente è più produttivo: i problemi si risolvono in meno tempo e i risultati sono migliori perché ci sono le relazioni più cordiali e i collaboratori riescono ad essere più creativi.
Sono cambiati i paradigmi delle relazioni lavorative: se in passato la competitività era uno stimolo per far emergere il meglio di ogni lavoratore, oggi la parola chiave è collaborazione. Le aziende in cui i dipendenti lavorano meglio, sia in termini quantitativi che in termini qualitativi, sono proprio quelle in cui ogni singolo membro si sente a proprio agio e ha un buon rapporto con i colleghi.
Tuttavia, il concetto di connessione emotiva è un concetto nuovo, detto building bridge, costruzione del ponte, una strategia gradualmente introdotta nelle organizzazioni. Si tratta di una tecnica per promuovere i legami di cooperazione e di amicizia tra i dipendenti dei diversi dipartimenti al fine di trovare approcci e proposte che facilitino l’interazione. Oltre a migliorare i profitti aziendali, questa metodologia sostiene il benessere emotivo dei lavoratori e il loro rapporto di fiducia.